Articolo sul resto del Carlino sul seminario ad Urbino del 9 aprile 2016
Articolo sul resto del Carlino sul seminario ad Urbino del 9 aprile 2016

Ad Urbino debutto col convegno per l'Accademia del braille

Prende il via la sinergia con l'università con il centro per la formazione dell'Unione italiana ciechi
Urbino, 9 aprile 2016 - «Braille: luce di chi non vede. Dalla tavoletta al digitale». Il titolo riguarda il seminario nazionale, organizzato dall’Istituto di ricerca e formazione dell’Unione Italia Ciechi con il patrocinio dell’Università di Urbino che si terrà oggi, dalle ore 9 nell’aula magna del collegio Tridente. L’alto profilo dei relatori e il carico innovativo delle ricerche che saranno presentate ha determinato «l’adesione di oltre duecento professionisti – conferma Maria Mencarini, presidente provinciale Uic – tra pedagogisti, insegnanti, informatici ed educatori».
Il corpo del convegno sarà impegnativo ma di grande aspettativa. Infatti partendo dal concetto geniale del braille, alfabeto composto dalle molteplici combinazioni grafiche dei sei puntini, sul tappeto del confronto tra luminari come il tiflopedagogista Giancarlo Abba, docente alla Cattolica di Milano, il professore Luciano Paschetta direttore centrale Irifor, il musicista e insegnante di pianoforte Marco Orsini, la pedagogista Francesca Salis, docente dell’ateneo urbinate con la collega, la professoressa Flora Sisti si affronteranno le dinamiche del Braille fino all’epoca digitale. Proprio l’era dell’apprendimento da touch screen ha rappresentato un nodo critico riguardo l’evoluzione di un linguaggio che basa la propria chiave di lettura sul tatto «che va ad aggiungersi – conferma Mencarini – alle modalità di formazione delle classi di docenti».
Infatti: «Con la chiusura delle scuole ortofreniche e il passaggio ad una formazione diversificata sui profili personalizzati dagli stessi insegnanti con corsi di specializzazione tra i più disparati per obiettivi e competenze si è persa una visione d’insieme riguardo la tiflopedagogia, che altro non è se non la scienza che studia la didattica per disabili visivi».
Quindi? «Può accadere che anche i professionisti del sostegno – testimonia la presidente provinciale dell’Uic – possano trovarsi disorientati al momento di impostare la didattica del bambino non vedente già, nelle classi della primaria. Spesso la nostra associazione è servita come mediatore tra le necessità dell’utente e l’aggiornamento specifico del professionista».
Cosa si può fare? «Quello che si è già fatto e che con questo convegno prenderà corpo pubblicamente». Cioè «attraverso questo convegno – conclude Mencarini – con la sinergia tra vari enti di ricerca, a cominciare dall’Ateneo urbinate in collaborazione con l’Irifor, si inaugura l’edizione multidisciplinare di materiale metodologico e promozione seminariale da “Accademia del Braille”, che si propone di formare con sistematicità educatori del nostro territorio e non solo».
In particolare riguardo allo studio delle lingue per studenti non vedenti, aspiranti a carriere da interpreti o a certificazioni internazionali la provincia pesarese urbinate sarà di riferimento europeo come illustreranno i risultati della ricerca condotta dalla tiflologa Eleonora Borromeo e la presentazione da parte della professoressa Catherine Farwell e Maria Mencarini riguardo un centro di preparazione esami in lingua per disabili visivi in collegamento con l’Università di Cambridge. Positiva Marcella Tinazzi, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale che nel testimoniare il pieno supporto istituzionale agli obiettivi fissati testimonia di essersi confrontata con «una realtà dal grande valore propositivo, favorevole al venire meno di barriere al pieno sviluppo e all’affermazione della persona non vedente. Sono molto interessata ad approfondire i progetti del convegno poiché confermano la centralità della pedagogia nell’emancipazione dell’individuo e dimostrano la versatilità delle nuove tecnologie. Sono molto curiosa di conoscere come i nuovi dispositivi di tecnologia touch screen saranno predisposti all’apprendimento in braille».
Il convegno sarà un primo mattone di un percorso più ampio. Una delle frasi citate da Mencarini per rappresentare il giusto ruolo dell’insegnante destinato ad una classe in presenza di studenti con disabilità è quella di Abba, già direttore scientifico dell’Istituto dei ciechi di Milano che dice: «In classe serve sostegno agli insegnanti e non l’insegnante di sostegno».
di SOLIDEA VITALI ROSATI

Pesaro, il Resto del Carlino

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