Patto d’acciaio con Cambridge, tolto ogni ostacolo ai linguisti ciechi
Patto d’acciaio con Cambridge, tolto ogni ostacolo ai linguisti ciechi

PATTO d’acciaio tra l’Università di Cambridge, l’ateneo di Urbino e l’Irifor Pesaro dell’Unione italiana Ciechi per abbattere anche l’ultima barriera linguistica che fino a ieri ha, di fatto, ostacolato il libero accesso a ciechi o ipovedenti, per la certificazione linguistica internazionale. E non è cosa da poco visto che questa certificazione è richiesta a chiunque voglia candidarsi ad un concorso pubblico; frequentare una università straniera o presentarsi in un’azienda con un mercato estero.Bene. Tra le persone ritratte nella foto ci sono i primi sedici didabili visivi, provenienti da tutta Italia, che con il metodo innovativo elaborato dal Centro nazionale linguistico Irifor(Cli) dell’Uic hanno sostenuto l’esame con la collaborazione fondamentale del Centro esami Cambridge (Cec) del Centro linguistico di Ateneo dell’Università di Urbino (Cla).
LA NOTIZIA e l’attenzione internazionale sull’attività svolta in sinergia tra le parti è nel numero dei candidati all’esame. «Di disabili visibili poliglotta è ricco il mondo, mai ciechi e gli ipovedenti che certifichino la loro competenza invece sono rarissimi. Si parla di milioni di normodotati contro poche centinaia al mondo – conferma Eleonora Borromeo, insegnante di inglese al Benelli,fondatrice del Centro linguistico Irifor, con sede nazionale a Pesaro –. Mi sono chiesta perché, dal momento che tale certificazione è oggi molto importante per tutti, nessuno è escluso». Da qui è nata la ricerca, pubblicata in una tesi di laurea all’Uniurb: «La ragione è semplice: mancava, fino alla nascita del Cli Irifor pesarese, la preparazione all’esame di Cambridge – conferma Borromeo –. Da qui la difficoltà concreta e l’inaccessibilità dell’esame alla stragrande maggioranza di ciechi e ipovedenti».
Non basta trasformare in braille delle parole perché il testo sia comprensibile ad un disabile visivo.
«CI SONO professionisti, cosiddetti tiflologi, formati anche nella trasduzione delle immagini, della grafica ecc...» spiega Borromeo che è tiflologa e che per elaborare il materiale didattico specifico ha dedicato un anno di lavoro. «All’inizio dell’anno abbiamo fondato il Centro linguistico dell’Irifor, la cui sede nazionale è invia Rossi – racconta Maria Mencarini, presidente provinciale Uic –. La Borromeo è diventata la direttrice e ha aperto le iscrizioni nazionali per chi avesse voluto prepararsi all’esamedi Cambridge. Abbiamo avuto settanta adesioni nel giro di pochi giorni e trenta hanno superato laprima selezione. La preparazione, avvenuta tramite piattaforma on line, ha permesso di portare alla data dell’esame i primi sedici. che hanno sostenuto l’esame al centro esami Cambridge (Cec) del Centro linguistico dell’Ateneo urbinate (Cla)». «Se questo è stato possibile
– conclude Borromeo – è stato grazie alla disponibilità e alla professionalità di Enrica Rossi, direttrice del Centro d’Ateneo e di Catherine Farwell, direttrice del Centro Cambridge».

LA TESTIMONIANZA

Marialaura Uberti, 30 anni, triestina cieca ha frequentato il corso Cli. Doppialaurea–linguaecooperazione internazionale – sogna di insegnare grazie al livello riconosciuto.

IL CENTRO IRIFOR

L’Istituto di ricerca Irifor in via Rossi a Pesaro forma insegnanti ed educatori sull’apprendimento per i disabili visivi. Il nuovo corso Cli prepara all’esame B1 e B2 di Cambridge.

LA SINERGIA

Fondamentale per Irifor è stata la collaborazione con l’Università di Urbino, sede del Centro esami Cambridge interno al Centro linguistico d’Ateneo, diretti da Farwell e Rossi.

Fonte: Solidea Vitali Rosati - Il Resto del Carlino

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